Cosa significa (soprattutto per un giovane) difendere la vita oggi

Difesa della vita sotto attacco

10.12.2024

Parata Pro-Vita e Famiglia - Roma
Parata Pro-Vita e Famiglia - Roma Copyright by IMAGO / ABACAPRESS

Spesso quando sui grandi media (giornali, social) si parla di discriminazioni, nella maggior parte dei casi l’allarme sembra essere puntato verso discriminazioni dovute all’orientamento sessuale, colore della pelle, alla disparità tra uomo e donna.

Eppure quotidianamente i grandi media tacciono su ciò che oggi - soprattutto a un giovane- costa difendere la vita umana sin dal suo inizio e affrontare altri temi etici nella società in cui viviamo.

Infatti, già le scuole e le università italiane sono monopolizzate con associazioni di stampo femminista o LGBT. Eppure quando qualcuno all’interno dell’Università prova a difendere la vita dei nascituri più indifesi e vulnerabili nel grembo materno ecco che viene immediatamente aggredito e censurato a ogni costo. Ce lo ricorda perfettamente l’aggressione al convegno „Accogliere la vita: storia di libere scelte“ tenutosi di recente presso l’università statale di Milano (1000plusNews riporta).

300 ragazzi, disposti ad ascoltare una voce nuova, a difesa della vita nascente sono stati censurati da un gruppo di violenti di estrema sinistra e brutalmente aggrediti sia verbalmente che fisicamente. Questo è il prezzo che oggi, specialmente un giovane è costretto a pagare per avere a cuore la difesa della vita nascente: la propria libertà. Quasi nessun giornale ha denunciato l’accaduto, se non alcune testate di stampo cattolico come Avvenire. Una censura pericolosissima, che non invade solo le università italiane, ma che cerca di raggiungere ogni angolo della società. Pensiamo ad esempio ai numerosi assalti che in questi anni si sono verificati alla sede di ProVita&Famiglia, in particolare quello del 25 novembre dell’anno scorso in occasione della giornata (in teoria) contro la violenza sulle donne.

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Una causa più che sacrosanta, che però si è trasformata in violenza verso chi difende la vita -anche di moltissime- donne indifese, che ogni giorno vengono uccise prima della nascita (d’altronde a cosa servono i diritti delle donne, se è proprio a moltissime donne che oggi viene negato di nascere vive?). Inoltre ogni i volta che un comitato pro-life organizza un evento su queste tematiche, ecco che ci troviamo costretti a chiamare la Digos per difendere la nostra incolumità fisica, oltre alla nostra libertà di parola da questi movimenti violenti. Eppure, nessun DDL Zan ha mai pensato a noi. Anzi, proprio la segretaria dello stesso partito che dichiara l’urgenza di combattere l’omofobia è stata la prima persona

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a fuggire di fronte ai giornalisti quando si trattava di denunciare la violenza scatenata da un collettivo femminista durante l’assalto più violento alla sede di ProVita&Famiglia, avvenuto il 25 novembre 2023.

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In sintesi: si vergognino gli omofobi, ma non chi insulta, aggredisce e censura chi non la pensa come loro. Si può parlare di lotta alla discriminazione per chiunque: ma quando si tratta di difendere l’essere più innocente e indifeso di tutti che è il bambino non ancora nato, ecco che si viene immediatamente accusati di oscurantismo e censurati senza pietà. Eppure non osiamo nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se aggressioni di questo genere si fossero verificate a parti inverse. Eppure, è utile cogliere l’occasione per ribadire che la discriminazione va combattuta su chiunque e non solo quando fa comodo.

E’ molto interessante come la narrazione dominante sia in grado di manipolare la realtà. Ma è proprio questo che dovrebbe continuare a darci la forza di andare avanti e non arrenderci. Se ci arrendiamo di fronte alla pressione sociale in cui viviamo, saranno gli altri a decidere al posto nostro.

Uno dei nostri consigli per sostenervi in questa difficile battaglia è di partecipare annualmente alla Marcia per la Vita a Roma, che ogni anno si tiene in primavera. Per restare aggiornati vi consigliamo di seguire su Instagram la pagina della manifestazione ufficiale

Oltre alla partecipazione annuale alla marcia per la vita, vi consigliamo alcuni canali di informazione e personaggi che possono ispirarvi a seguire la causa pro-vita. Siamo certi che in questo modo vi sentirete meno soli:

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