Milano: attivisti di sinistra attaccano convegno pro-life all'università
Attacchi violenti contro la conferenza pacifica
Ancora una volta la violenza attacca non solo coloro che difendono la vita, ma anche la libertà di portare negli atenei universitari testimonianze intrise di vita e di speranza come le storie portate al convegno che si è tenuto in questi giorni all’Università statale di Milano. Un evento organizzato per parlare ai giovani della bellezza e della speranza di accogliere la vita anche nelle situazioni più difficili è stato brutalmente interrotto e censurato da un gruppo di attivisti di estrema sinistra. Tra urla e bestemmie hanno provato addirittura a gettare acqua sull’impianto elettrico per far saltare la corrente. Hanno addirittura spinto e fatto cadere a terra uno dei dirigenti dell’università. Hanno persino gettato dell’acqua fredda addosso a uno degli organizzatori dell’evento. E’ questo il modo disumano in cui questi violenti gruppi squadristi di estrema sinistra del collettivo „Cambiare rotta“ e altri gruppi hanno cercato di censurare ad ogni costo le storie di speranza di famiglie che anche nei momenti più bui della loro esistenza hanno scelto la vita anziché l’aborto, grazie anche al prezioso aiuto di preziosi volontari come Soemia Sibillo, presidente del CAV(Centro di Aiuto alla Vita) Mangiagalli di Milano. Proprio Soemia, era lì presente al momento dell’aggressione e avrebbe dovuto prendere la parola e proiettare un video di una mamma che anche di fronte alla diagnosi di una grave malformazione cardiaca, sostenuta dal CAV ha scelto la vita per la sua bambina.
Quello che questa vicenda conferma ancora una volta è che evidentemente difendere la vita dà fastidio, così tanto da scatenare sentimenti di odio e frustrazione. Sopratutto quello che preoccupa è che proprio negli atenei universitari sono sempre più numerosi gli attacchi a chi protegge la vita nascente.
Eppure, a tutto questo odio risponde con estremo coraggio e senso di civiltà
Obiettivo Studenti UniMi, uno dei comitati organizzatori dell’evento tramite un video publicato oggi sui loro canali social, dichiarando che in ogni caso loro non lasceranno l’ateneo e che continueranno a lavorare per un’università che sia davvero libera e per tutti e che non voglia buttare fuori nessuno, come invece vorrebbero questi collettivi violenti.
„È inaccettabile lasciare che qualcuno con modo di fare violento e squadrista debba dire agli altri cosa pensare e cosa no, decidere chi può stare in università e chi no. Basta con la retorica del „fuori qualcuno“ dall’università (…) nessuno deve andare fuori dall’Università, perché deve essere un luogo per TUTTI, perché è solo così che la nostra società può progredire e non tornare a un vecchio passato che pensavamo di esserci lasciati alle spalle“
Ancora una volta il buon senso ha prevalso sulla barbarie. Ancora una volta l’educazione e il senso di civiltà vincono sulla barbarie e portano alla luce la Verità. Perché il senso di civiltà di una società si misura da ciò che fa per i suoi bambini. Dunque, quale civiltà possiamo aspettarci da una società che ha legalizzato l’omicidio nel grembo materno e da chi lo sostiene? È chiaro che lo stesso odio che hanno per la vita umana innocente lo riversano anche su chi la difende. Ma questo non deve mai scoraggiarci a perdere la speranza ed è proprio grazie a questi ragazzi che possiamo continuare a trovare il coraggio di andare avanti e di credere in un mondo migliore.
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